Accadde Oggi – Il 26 maggio 1944 moriva fucilato il partigiano catanese Peticchio Salvatore.


Nato l’ 1 settembre 1917 a Palagonia (Ct), l’1 marzo 1944, all’età di 27 anni, si arruola come partigiano della Brigata Sandro Magnoni.

Catturato dai tedeschi il 10 maggio nel c.d. “Maggio di sangue”*, verrà fucilato in Piazza Molines a Giaveno (To) il 26 maggio 1944.

*IL MAGGIO DI SANGUE – (Maggio 1944)
È il mese delle più gravi perdite subite dalla Resistenza militare e civile in Val Sangone. Il rastrellamento del 10 maggio 1944 ha proporzioni mai viste in precedenza, le truppe nazifasciste del generale Hansen attaccano in forze dalle valli di Susa, del Chisone e dal fondovalle.
Gli scontri più duri avvengono sotto il colle della Roussa (alpeggio Sellery e villa Sertorio), al Colle Bione, nell’alta valle dell’Indiritto, ed al Pontetto. Alla fine dei nove giorni di battaglia, e nel prosieguo dell’ultima decade di maggio, si contano quasi un centinaio di caduti partigiani – in combattimento o per fucilazione – come quelli (31, anche se il numero è ancora discusso) nascosti in una fossa comune a Forno di Coazze, o quelli prelevati dalle Carceri Nuove di Torino (provenienti da rastrellamenti anche in Valle Chisone e nel Canavese) e fucilati alla Bonaria (11), a Valgioie (10), a Giaveno (10), e a Coazze (10). I nazifascisti si abbandonano a violenze inenarrabili, culminate nel cannoneggiamento delle borgate San Pietro e Selvaggio. Negli stessi giorni vengono uccisi anche 18 civili.