
Koyo Kouoh, direttrice dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Città del Capo, ha assunto il ruolo di curatrice per la Biennale di Venezia 2026, diventando la prima donna africana a ricoprire questa posizione. Questo incarico rappresenta un traguardo significativo per l’arte contemporanea sudafricana, in un periodo di grande fermento culturale. Kouoh ha già dimostrato la sua capacità di esplorare le identità complesse dell’arte africana attraverso iniziative innovative, come la mostra “When We See Us. A Century of Black Figuration in Painting”, contribuendo a una nuova comprensione dell’arte africana a livello globale.
Il ruolo di Koyo Kouoh nel panorama artistico
Kouoh, con la sua visione improntata all’inclusività e alla diversità , sta rafforzando il posizionamento del Sudafrica nel contesto culturale mondiale. Il suo museo, situato nel V&A Waterfront di Città del Capo, è uno dei centri di riferimento per l’arte contemporanea in Africa. Oltre a una collezione permanente, il museo offre esposizioni temporanee e ospita il BMW Centre for Art Education, dedicato all’educazione artistica, e l’Atelier, uno spazio per artisti emergenti. La missione del museo si concentra anche sulla difesa dei diritti umani e della libertà di espressione.
Mostre imperdibili al museo
Attualmente, il museo presenta tre mostre imperdibili. “One Must Be Seated”, personale dell’artista ghanese-americana Rita Mawuena Benissan, è aperta fino al 5 ottobre e celebra i simboli Akan attraverso arazzi, sculture, fotografie e video. “Understudies”, in corso fino al 25 maggio, è la prima grande mostra personale in Sudafrica di Nolan Oswald Dennis, che affronta il rapporto tra uomo e terra utilizzando tecniche geologiche e cosmologiche. Infine, “The Other Side of Now”, dell’artista vietnamita-americano Tuan Andrew Nguyen, sarà visibile fino al 20 luglio e dà voce alle storie silenziate di Vietnam, Senegal e Marocco tramite film e sculture.
La scena artistica contemporanea in Sudafrica
Il Sudafrica sta emergendo sulla scena internazionale grazie a artisti come Mandla Sibeko, direttore della FNB Art Joburg, e Esther Mahlangu, famosa per le sue reinterpretazioni delle decorazioni murali tradizionali. La varietà di gallerie e musei nelle nove province del Sudafrica arricchisce il panorama culturale. A Città del Capo, la Christopher Moller Gallery offre un ambiente stimolante in una casa vittoriana, mentre la Kalashnikovv Gallery sostiene artisti emergenti e affermati. La Under The Aegis esplora l’identità africana con mostre come “Bodyland”, creando connessioni tra artisti e collezionisti.
Gallerie e impegno culturale
Alcune gallerie, come la Everard Read, la più antica in Africa, hanno più sedi a Città del Capo, Franschhoek e Johannesburg, mentre la Stevenson Gallery, diretta da Federica Angelucci, rappresenta artisti come Zanele Muholi e Penny Siopis. Con una nuova sede ad Amsterdam, la Stevenson Gallery continua a promuovere l’arte contemporanea africana nel mondo. A Johannesburg, nel quartiere di Rosebank, la BKhz si distingue per il supporto a talenti emergenti, mentre la Goodman Gallery, fondata nel 1966, mantiene un forte impegno politico e sociale, affrontando temi come l’identità e la giustizia sociale.
Spazi innovativi e collezioni d’arte
Il Nirox Sculpture Park, situato vicino a Johannesburg, è un esempio di come l’arte possa integrarsi con la natura, ospitando una collezione permanente di sculture all’aperto e residenze artistiche. Tra gli spazi più innovativi, The Manor, fondato dal fotografo Trevor Stuurman, è stato riconosciuto dal National Geographic come una delle migliori 20 destinazioni culturali al mondo, combinando esposizioni e un concept store.
In Sudafrica, anche gli hotel si trasformano in spazi espositivi. A Città del Capo, l’Ellerman House è un esempio di arte e ospitalità , con una collezione di opere di artisti contemporanei sudafricani. Il Karoo Art Hotel, situato alle porte del deserto del Karoo, offre un mix di pittura, scultura e fotografia, fungendo anche da residenza artistica. Infine, il Saxon Hotel di Johannesburg, noto per aver ospitato Nelson Mandela, espone opere di artisti locali e internazionali, tra cui Hilton Edwards e Marcel Greyling, creando un legame con la storia e la cultura sudafricana.