
Francesco Fortunato ha scritto una pagina storica per l’atletica italiana durante i Campionati Assoluti indoor che si sono svolti ad Ancona. Il 14 febbraio 2025, il marciatore pugliese ha infranto il record del mondo dei 5 km di marcia indoor su pista, fermando il cronometro a 17’55″65. Questo straordinario risultato è frutto del lavoro del suo allenatore Riccardo Pisani e segna un momento di grande orgoglio per l’atleta, già vincitore di una medaglia di bronzo agli Europei di Roma nella 20 km e oro nella staffetta ai Mondiali a squadre di Antalya.
Prestazioni straordinarie
Con questa performance, Fortunato ha superato il precedente record mondiale stabilito dal russo Mikhail Shchennikov, che nel 1995 aveva fatto registrare un tempo di 18’07″08. Non solo, ha anche battuto due prestazioni di marciatori russi, Sergey Shirobokov e Vasiliy Mizinov, che non erano state ufficialmente riconosciute come record, rispettivamente di 18’03″83 e 18’04″76, entrambe del 2022. Inoltre, il pugliese ha frantumato il primato italiano di Ivano Brugnetti, che resisteva dal 2007 con un tempo di 18’08″86.
Ritmo impressionante
Il ritmo imposto da Fortunato è stato impressionante. Sin dal primo chilometro, il marciatore ha mantenuto un passo forsennato, completando il primo mille in 3’39″6. Ha proseguito con 7’16″9 ai 2000 metri, 10’54″0 ai 3000 e 14’26″2 ai 4000, chiudendo con un ultimo chilometro in un fantastico tempo di circa 3’29”. Questo andamento ha sorpreso tutti e ha dimostrato la sua straordinaria preparazione fisica e mentale.
Le emozioni di un traguardo
“Era un sogno fare almeno il record italiano, è pazzesco che sia venuto il record del mondo!” ha dichiarato Fortunato al termine della gara, visibilmente emozionato. “Il grande Brugnetti ci aveva provato ma non c’era riuscito per un secondo: oggi ho preso due piccioni con una fava. Sono felicissimo, è un grande traguardo per la mia carriera”. Le sue parole riflettono non solo la gioia per il successo personale, ma anche la soddisfazione di aver raggiunto un obiettivo che tanti atleti prima di lui avevano inseguito senza successo.