Biden minaccia uso arma atomica: “First nuclear strike”

25 marzo 2022 – Redazione – (a cura di Monica Tomasello)

Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti interne all’amministrazione

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha deciso di minacciare l’uso dell’arma atomica anche in risposta a una potenziale escalation militare convenzionale in Ucraina, un approccio che Washington ha a lungo adottato in politica estera ma dal quale il capo della Casa Bianca aveva preso le distanze in campagna elettorale. Lo scrive il “Wall Street Journal” citando fonti interne all’amministrazione.

Si tratta del “first nuclear strike”, noto anche come “attacco nucleare preventivo” per prevenire efficacemente le ritorsioni contro il nemico. Un primo attacco, se riuscito, paralizzerebbe i missili russi pronti per il lancio e impedirebbe all’avversario di prepararne altri per un contrattacco prendendo di mira le scorte nucleari e le strutture di lancio del nemico.

Nel corso della campagna per le presidenziali del 2020, Biden aveva dichiarato che il solo proposito dell’arsenale nucleare Usa doveva essere quello di scoraggiare o di rispondere a un attacco atomico nemico. La nuova posizione, assunta questa settimana su pressione degli alleati, prevede che “il ruolo fondamentale” dell’arsenale nucleare statunitense sia quello di dissuadere attacchi atomici. Si tratta, scrive il “Wsj”, di una formulazione attentamente studiata per lasciare aperta la possibilità che le armi nucleari vengano usate in “circostanze estreme” per scoraggiare anche attacchi nemici convenzionali, biologici, chimici, forse anche informatici.

La notizia – come riporta Agenzia Nova – è stata pubblicata mentre Biden è impegnato in una serie d’incontri con gli alleati europei tesi a mantenere unito il fronte occidentale contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, e dopo che il ricorso al nucleare è stato minacciato dal presidente russo Vladimir Putin. La decisione di Biden avviene nel quadro del processo di Revisione della postura nucleare, attraverso la quale l’amministrazione esamina strategie e programmi degli Stati Uniti in materia di armi atomiche. La revisione, che sarà sottoposta ad approvazione del Congresso, dovrebbe portare alla cancellazione di un programma per lo sviluppo di missili da crociera nucleari via nave e al ritiro della bomba termonucleare B83. Il documento dovrebbe anche promuovere un’approfondita modernizzazione dell’arsenale, che dovrebbe arrivare a costare oltre mille miliardi di dollari. Già durante la Guerra fredda gli Stati Uniti si riservavano il diritto di utilizzare le armi atomiche in risposta ad attacchi convenzionali.

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Ora ditemi se questi non sono completamente pazzi! M.T.

 

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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