Catania, senza tetto trattati come spazzatura: atteggiamento inumano, l’assessore Barresi si dimetta immediatamente. – La testimonianza di Matteo Iannitti

17 marzo 2022 – di Redazione (a cura di Monica Tomasello)

Si è consumato ieri mattina a Catania un gravissimo atto di vile sopruso, per i modi in cui esso si è svolto…, nei confronti di un gruppo di senza tetto.

Dopo il comunicato di Asia USB Catania, riceviamo e pubblichiamo, associandoci a nostra volta,  anche la nota stampa di: Auser Catania; Arbor, unità di strada; Arci Catania; I Siciliani giovani.

“Ieri mattina la polizia municipale e l’azienda Dusty, che ha in appalto il servizio di nettezza urbana, hanno sgomberato i portici di piazza della Repubblica a Catania dove dormivano una decina di persone senza fissa dimora.

L’azione ha avuto luogo senza alcun preavviso intorno alle 7 del mattino. Ogni bene delle persone senza fissa dimora è stato gettato nei camion dei rifiuti: tende, coperte, vestiti, generi alimentari, effetti personali. Solo l’intervento di alcuni attivisti e il buon senso di alcuni isolati funzionari ha impedito che anche le cose messe in salvo in altre zone della piazza venissero gettate.

L’azione di sgombero è stata condotta alla presenza dell’assessore Andrea Barresi. È gravissimo e raccapricciante che le questioni che riguardano le persone senza fissa dimora vengano gestite dall’Assessore con delega ai rifiuti e alla polizia urbana. La vita delle persone che vivono un grave disagio abitativo, sociale e psicologico non possono essere trattate come rifiuti da rimuovere, come problema di ordine pubblico. Questa mattina la città ha assistito a un vero e proprio rastrellamento delle persone senza fissa dimora. Dov’erano i servizi sociali del Comune? Dov’erano i funzionari comunali che avrebbero dovuto offrire delle immediate soluzioni abitative? Dov’era l’assessore Lombardo, con delega ai servizi sociali?

Per l’ennesima volta questa amministrazione sfugge dal fornire una vera soluzione: offrire assistenza alle persone che vivono in stato di bisogno. Per l’ennesima volta l’amministrazione comunale decide di non risolvere il problema ma solo di spostarlo in altre zone della città. È paradossale e incredibile che il Comune che ogni giorno si vanta dei milioni di euro che riesce ad attrarre tramite finanziamenti nazionali ed europei, non sia capace di dare risposte credibili a una decina di persone da anni senza fissa dimora. È grave che in questi anni l’amministrazione, nonostante le continue richieste delle associazioni, non sia stata nemmeno capace di fornire bagni, docce, lavatoi, dormitori pubblici capaci di dare un conforto a persone che vivono un gravissimo disagio sociale e psicologico.

Chiediamo l’immediata sospensione di ogni azione di sgombero, l’avvio di un servizio di supporto sociale e psicologico per tutte le persone senza fissa dimora utile ad accompagnare verso soluzioni abitative adeguate e dignitose. Chiediamo le immediate dimissioni dell’assessore Barresi: i senza tetto non sono spazzatura da rimuovere. Chi ha immaginato e coordinato il rastrellamento di questa mattina non può essere ancora chiamato a rappresentare la città.”

Lo sgombero…

 

 

La testimonianza di Matteo Iannitti

“Vergogna.

In piazza della Repubblica abitava in strada una giovane donna disabile. Teneva i documenti nella sua tenda, tutte le certificazioni, gli esami medici, il passaporto. Solo per un caso non era a fare la doccia dalle suore questa mattina. Se fosse andata, la sua tenda, con tutte le sue cose dentro, sarebbe stata sfasciata dalla polizia municipale, sotto lo sguardo compiaciuto dell’assessore ai rifiuti, e distrutta dall’autocompattatore dell’azienda che gestisce la nettezza urbana.

In piazza della Repubblica stava una anziana coppia di polacchi. Marito e moglie. Hanno due carrelli pieni di coperte, di oggetti personali, di fotografie, di ricordi. Quando è arrivata di prima mattina la polizia municipale, sapendo che avrebbe distrutto tutto, Andrej e sua moglie hanno preso tutte le cose e le hanno poggiate momentaneamente su un muretto in una zona non colpita dallo sgombero. Eppure gli agenti li hanno seguiti e hanno tentato, lo stesso, di gettare via tutto. Fortunatamente non riuscendoci.

In piazza della Repubblica stava un ragazzo somalo. Scappato dalla guerra. Ma che dalla guerra non è mai uscito davvero. Non sta bene di testa, lo sanno tutti. Vive rintanato nella sua tenda, non parla con nessuno. Sopravvive col cibo della Caritas e degli altri volontari. Sta sempre male, di testa, di fisico. Questa mattina quando è arrivata la polizia municipale e tutti, anche a pedate, sono stati svegliati per essere cacciati dai loro giacigli, lui non si è mosso. È rimasto un’ora e mezza dentro la tenda, a guardare le tende dei suoi vicini essere demolite e buttate. Non c’è stato verso di farlo uscire. È dovuta arrivare un’ambulanza, lo hanno dovuto prendere di peso per portarlo via. La sua tenda è stata accartocciata e buttata nel camion della spazzatura.

In piazza della Repubblica stava una coppia ragazzi. Con problemi di tossicodipendenza. La ragazza ha partorito tante volte ma con sé non ha nessun figlio. Chiedono l’elemosina davanti ai supermercati. Quando è arrivata la polizia hanno provato a resistere. Volevano rimanere al loro posto. Sono riusciti a salvare la loro tenda.

Quando è arrivata la polizia municipale il mondo è sembrato andare in un verso incomprensibile. “Dove dobbiamo andare?” Hanno chiesto i senzatetto ai poliziotti. “Lontano” hanno risposto. “Via di qua”. “Ma dove? Noi non abbiamo altra casa”. “Via, non qua”.
La cosa più raccapricciante è stato il piglio, lo sguardo compiaciuto dei funzionari comunali e degli alti in grado della polizia municipale. Mostravano soddisfazione nello sfasciare le case di pezza di poveri cristi. Sembravano orgogliosi di gettare nei camion della spazzatura vite intere. “Eseguiamo gli ordini” dicevano quando emergeva l’imbarazzo. C’era un signore in borghese, evidentemente un alto dirigente della polizia municipale. Lui giocava a fare il duro, era il più severo di tutti. Guardava quegli uomini privati di qualsiasi cosa, con assoluto disprezzo. Con voce cattiva dichiarava di non provare alcuna pietà. Ma è bastato uno sguardo dell’assessore, un segno del dito sulla bocca, a indicare di fare silenzio, che quell’uomo così spavaldo, si è taciuto.

A capo di tutto c’era Andrea Barresi, assessore ai rifiuti. Soddisfatto e compiaciuto guardava i suoi uomini agire. Sovraintendeva l’operazione: i senzatetto come immondizia da rimuovere.

È notte. Inspiegabilmente il Sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi non ha ancora preteso le dimissioni dell’assessore Barresi.”

Matteo Iannitti

Intanto dall’Ufficio Stampa del Comune di Catania si diffondono comunicati vergognosi, tanta è la loro falsità…

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