
È stato lo stesso Pep Guardiola a riconoscere che il Manchester City ha raggiunto la fine di un ciclo, dopo l’eliminazione dalla Champions League ad opera del Real Madrid. Questo commento, ritenuto severo, ha trovato ampio spazio nei principali quotidiani britannici, in seguito alla netta sconfitta subita a Madrid. Il Guardian ha affermato con chiarezza: “Il più grande Manchester City di Guardiola è finito”, descrivendo i giocatori scesi in campo al Bernabeu come “figure simili a zombi”. Prima della partita, il tecnico catalano aveva esortato i suoi a una prestazione impeccabile per cercare di ribaltare il risultato dell’andata. Tuttavia, tale perfezione è durata solo quattro minuti, il tempo necessario agli spagnoli per realizzare il primo gol, come evidenziato dal Daily Mail.
La trasformazione della partita
La narrazione del Daily Mail prosegue: “La partita perfetta si è rapidamente trasformata in imperfetta, poi in mediocre, infine in orribile e, alla fine, in dolore”. L’analisi sottolinea come la squadra che un tempo era il City non esista più, distrutta dalla velocità di pensiero e d’azione del Real Madrid. Il Times ha titolato “Il City sventola bandiera bianca”, allineandosi con l’idea di una necessaria rifondazione per la prossima estate. Secondo il quotidiano, “Surclassato, il City non appartiene più all’elite del calcio continentale”. Questa affermazione trova conferma nella storia recente, dato che era dalla stagione 2012/13 che il Manchester City non riusciva a superare almeno gli ottavi di finale di Champions League, anno in cui in panchina sedeva Roberto Mancini, esonerato prima della conclusione di quella stagione sfortunata.
La stagione difficile di Guardiola
Attualmente, anche i bookmaker locali sembrano escludere che un destino simile possa colpire Guardiola, ma è evidente che la stagione che si sta concludendo rappresenta la peggiore esperienza vissuta dal manager spagnolo sulla panchina del City, descritto come “imploso” dal Daily Telegraph.