
Simone Fabbri, attuale commissario tecnico della Nazionale Italiana di Downhill dal 2021 e della selezione di Enduro dal 2024, esprime ottimismo riguardo al futuro del ciclismo italiano. In un’intervista rilasciata nel marzo 2025, Fabbri ha dichiarato: “Abbiamo una squadra solida, ora puntiamo a crescere”. La sua visione si fonda su un gruppo di atleti competitivi, capaci di ottenere risultati significativi a livello internazionale. Tra le soddisfazioni più grandi, spicca la medaglia d’oro conquistata da Eleonora Farina agli Europei del 2023, un traguardo che ha galvanizzato l’intero movimento.
Rafforzamento del movimento
Fabbri, recentemente riconfermato dal Consiglio Federale, ha dedicato gli ultimi anni a rafforzare il movimento, permettendo agli atleti italiani di competere stabilmente ai vertici del ciclismo mondiale. “Il livello attuale dell’Italia nel Downhill è elevato, e il nostro gruppo è tra i migliori, con un forte spirito di squadra, sia in pista che fuori”, ha affermato il tecnico.
Confronto con la Francia
La Francia continua a rappresentare un modello da seguire, ma Fabbri è fiducioso riguardo alla posizione dell’Italia, che si trova immediatamente dietro. “L’unico aspetto che ci separa è il numero di biker che quelle nazioni riescono a produrre. Tuttavia, stiamo assistendo a una crescita anche in Italia, soprattutto tra i più giovani”, ha aggiunto.
Progressi nel gruppo Enduro
Passando a discutere del gruppo Enduro, Fabbri ha evidenziato i progressi recenti, citando l’argento di Andrea Garibbo ai Mondiali di Canazei nel 2023. Questa disciplina, considerata emergente, ha visto la sua prima edizione del Mondiale UCI l’anno scorso, un segnale positivo per il futuro. “I giovani talenti che stiamo formando hanno la capacità di adattarsi a più discipline. Il nostro obiettivo è costruire una squadra solida, in grado di competere con le nazioni leader, sfruttando la multidisciplinarietà che può fare la differenza in una realtà in crescita come questa”, ha concluso Fabbri.
Prospettive per il 2025
Il 2025 si prospetta come un anno cruciale per il ciclismo italiano, con l’intento di consolidare i successi già ottenuti e di affrontare nuove sfide sul palcoscenico internazionale.