Comune di Catania, Sindaco Pogliese nuovamente sospeso, stavolta dalla Corte di Cassazione.

2 dicembre 2021 – di Redazione Catania CreAttiva

Salvo Pogliese era stato condattato a 4 anni e 3 mesi per peculato a seguito dell’inchiesta Spese Pazze alla Regione. Al primo cittadino di Catania fra le spese anomale erano state contestatati 1200 euro per la sostituzione di maniglie e serrature in un studio professionale riconducibile alla famiglia, 30mila euro per dei pernottamenti in albergo a Palermo ma anche 280 euro per pagare la retta scolastica di uno dei figli. Il sindaco etneo si era difeso sostenendo che quei soldi erano stati anticipati per pagare le spese del gruppo e, successivamente, parzialmente. Sotto la lente d’ingrandimento della procura di Palermo, in un’inchiesta con decine di ex deputati siciliani indagati e processati, finì la gestione di circa 50mila euro che, secondo i magistrati, Pogliese avrebbe utilizzato per usi impropri.

La sentenza della Corte di Cassazione ⤵️

pronuncia_230_2021

(Fonte: SicraPress)

La nota del Sindaco Pogliese

In merito alla sentenza della Corte Costituzionale depositata oggi, inerente la non fondatezza delle eccezioni di costituzionalità sollevate dal Tribunale di Catania il 5 dicembre dello scorso anno relativamente alla sospensione dall’incarico elettivo, il sindaco Salvo Pogliese ha diffuso la seguente nota:

Apprendo e accolgo con serenità il pronunciamento della Corte Costituzionale che, di fatto, legittima quella parte della legge <> che il Tribunale di Catania aveva chiesto di esaminare. 

Anche stavolta per la sua concreta applicazione mi rimetto rispettosamente al giudizio della magistratura ordinaria, visto che fu proprio il Tribunale etneo, esattamente un anno addietro, a reintegrarmi nelle mie funzioni dopo la temporanea sospensione. Continuerò nel frattempo a lavorare svolgendo il ruolo di Sindaco per Catania e nell’interesse dei suoi Cittadini, incarico che con largo consenso sono stato chiamato a ricoprire.  Ritengo, tuttavia, doveroso evidenziare che sulla legge Severino pende già un referendum abrogativo, ritenuto ammissibile dalla Corte di Cassazione, e diversi disegni di legge di modifica sono stati presentati in Parlamento. 

Da ultimo quello del Pd, partito a cui fa riferimento il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che di recente è stato colpito da analogo sproporzionato provvedimento di sospensione, anch’egli a fronte di una sentenza di primo grado. 

Sono certo, nel merito, che la mia condotta limpida e trasparente verrà accertata in ogni sede giudiziaria; ho fatto, lo ribadisco, una scelta d’amore verso la mia Città. 

Per questa ragione non sarà una legge profondamente ingiusta, come la ritengono illustri costituzionalisti ed esponenti di ogni parte politica, a farmi arretrare di un millimetro. 

Fino a quando sarò chiamato a farlo, rispetterò il mandato che mi è stato affidato dai Catanesi, con lo scrupolo e la coscienza di chi considera Catania la propria vita, la propria famiglia e, da Sindaco, la propria missione”.

(Fonte: Ufficio Stampa Comune di Catania)

 

Condividi: