
Oggi, 12 febbraio 2025, gli ex presidenti della FIFA e dell’UEFA, Michel Platini e Sepp Blatter, sono tornati in aula per il processo d’appello che si sta svolgendo presso il Tribunale penale federale di Muttenz, in Svizzera. Entrambi gli imputati, assolti in primo grado nell’estate del 2022, ribadiscono la loro innocenza di fronte alle accuse di frodi, falsificazione e appropriazione indebita. Al centro del caso vi è un controverso pagamento di due milioni di franchi svizzeri, ricevuto da Platini nel 2011 con il consenso di Blatter. Questo episodio ha scatenato uno scandalo che, nel 2015, ha portato alle dimissioni di entrambi i dirigenti.
Le dichiarazioni di Platini
Durante l’udienza, Platini, 69 anni, ha affermato: “Un contratto è un contratto, una parola è una parola: la FIFA mi doveva questi soldi”. L’ex calciatore è stato consulente di Blatter, attualmente 88enne, dal 1998 al 2002, periodo in cui ha ricevuto una remunerazione annuale di 300.000 franchi svizzeri, pagamento che è stato effettuato regolarmente. Tuttavia, nel 2011, Platini ha richiesto un ulteriore risarcimento di due milioni, somme che la FIFA ha successivamente versato. L’accusa sostiene che questo pagamento sia stato ottenuto in modo illegale grazie alla complicità di Blatter.
Il processo e le prospettive future
Le udienze di questo processo d’appello si protrarranno fino a giovedì prossimo, 15 febbraio 2025. La sentenza finale per Platini e Blatter, che affrontano una possibile condanna fino a cinque anni di carcere, è attesa per il 25 marzo 2025. In primo grado, i giudici avevano stabilito che non vi fosse prova sufficiente per dimostrare la frodi, assolvendo così i due ex dirigenti con il beneficio del dubbio. La vicenda continua a suscitare un ampio dibattito nel mondo del calcio e oltre, con ripercussioni significative su entrambe le figure coinvolte.