
Il patrimonio meno noto di Gallipoli, in provincia di Lecce, si propone di emergere attraverso un progetto ambizioso che punta a valorizzare la connessione intrinseca della città con il mare. Questo elemento non è solo un simbolo paesaggistico, ma rappresenta anche un legame profondo tra le persone. La città ha presentato oggi, 15 gennaio 2025, il dossier di candidatura per diventare Capitale italiana della cultura nel 2027.
Il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, ha illustrato il progetto durante un’audizione presso il Ministero della Cultura a Roma. In apertura, il primo cittadino ha recitato una poesia dedicata al mare, sottolineando che “Gallipoli non è solo una meta estiva”. Ha messo in evidenza l’importanza di raccontare la storia e la cultura della città durante tutto l’anno. La candidatura mira a far emergere la ricchezza culturale, storica e ambientale del territorio, creando una rete di risorse ancora poco conosciute e utilizzando la cultura come motore di coesione e crescita per la comunità .
Obiettivi e strategie del dossier
Il dossier, presentato da Giacomo Cazzato, progettista e presidente del Comitato scientifico e organizzativo, si fonda su alcuni pilastri fondamentali. Tra questi, la destagionalizzazione delle attività turistiche, la valorizzazione del patrimonio latente e l’uso della cultura come strumento di inclusione sociale e ricostruzione del paesaggio. Un aspetto cruciale è la tutela dell’ambiente, che si integra con la ricostruzione del paesaggio urbano. Un elemento innovativo è il ‘Patto di corte’, un accordo tra residenti, amministrazione e operatori turistici, volto a garantire una popolazione stabile nel centro storico.
Le azioni delineate nel dossier includono agevolazioni per i residenti e le giovani coppie, incentivando il mantenimento delle abitazioni nel centro storico. Si prevede anche il recupero delle corti storiche come spazi di socialità e l’organizzazione di laboratori culturali per le periferie. Inoltre, sono in programma progetti di co-housing nelle corti, iniziative di guerilla gardening e un festival dedicato alla cultura migrante.
La risposta culturale della comunitÃ
Viviana Matrangola, assessora alla Cultura della Regione Puglia, ha commentato l’iniziativa, affermando che “con il suo animo radicato e giovane, Gallipoli può offrire una risposta valida alla domanda di futuro attraverso la cultura”. Durante l’audizione, è stato distribuito un messaggio ispirato al video ufficiale della candidatura, intitolato “Alla mia bella”, un racconto visivo e poetico che invita a riscoprire il mare e la sua importanza per la comunità .
Gallipoli non è l’unica città pugliese in corsa per il titolo di Capitale italiana della cultura. Anche Brindisi e Alberobello sono finaliste, contribuendo a una competizione che mette in luce la ricchezza culturale e storica della regione. La candidatura di Gallipoli rappresenta un’opportunità per valorizzare un patrimonio unico e per promuovere un futuro sostenibile per la comunità locale.