In Italia, il fenomeno dell’eccesso ponderale colpisce 4 adulti su 10, con 3 persone in sovrappeso e 1 obeso. I dati, provenienti dal sistema di sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), si riferiscono al biennio 2022-2023 e sono stati resi noti in prossimità della Giornata Mondiale dell’Obesità, che si celebra il 4 marzo. Sebbene la prevalenza di obesità e sovrappeso sia più alta nelle regioni meridionali, il divario tra Nord e Sud ha mostrato una leggera riduzione rispetto a 15 anni fa.
Anche tra i più giovani, il sovrappeso e l’obesità rappresentano una questione seria, riguardando 1 bambino su 3. Gli esperti del Bambino Gesù avvertono che queste condizioni possono portare a complicanze significative in età pediatrica, tra cui malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e ipertensione. Per affrontare questa emergenza, è fondamentale adottare un approccio personalizzato, che comprenda educazione alimentare, attività fisica e, nei casi più gravi, interventi farmacologici o chirurgici.
La presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP), Liliana Dell’Osso, ha evidenziato l’importanza di riconoscere la ‘fame emotiva’, che si manifesta quando le persone mangiano in risposta a emozioni, siano esse negative o positive. Secondo recenti ricerche, oltre il 60% dei bambini tra i 5 e i 13 anni ammette di mangiare in base al proprio stato d’animo. Ignorare questo fenomeno può portare a conseguenze a lungo termine, come l’aumento di peso e difficoltà nel mantenere un peso sano.
La questione del sovrappeso e dell’obesità non è limitata all’Italia, ma si configura come una piaga globale. Secondo il rapporto ‘Il peso è giusto?’ dell’UNICEF, con il supporto dell’ISS, più di 427 milioni di bambini e adolescenti nel mondo erano in sovrappeso nel 2022. Questo numero include 390 milioni di ragazzi tra i 5 e i 19 anni e 37 milioni di bambini sotto i 5 anni. In Europa meridionale, si stimano circa 500 mila bambini in sovrappeso, mentre l’Italia si colloca al quarto posto in Europa per tassi di sovrappeso e obesità tra i minori di 19 anni, con il 36% delle ragazze e il 43% dei ragazzi colpiti.
Il fenomeno, che un tempo era considerato tipico dei Paesi ad alto reddito, sta crescendo anche nei Paesi a basso e medio reddito. In Africa, ad esempio, il numero di bambini sotto i 5 anni in sovrappeso è aumentato di quasi il 23% dal 2000. Carmela Pace, presidente dell’UNICEF Italia, ha dichiarato che il sovrappeso e l’obesità rappresentano nuove minacce per la salute infantile, evidenziando che la malnutrizione non si limita alla mancanza di cibo, ma include anche un’alimentazione scorretta.
Nel 2023, in Italia, il 19% dei bambini era in sovrappeso, con una percentuale del 9,8% che includeva anche i casi di obesità grave. Questi dati sono emersi dall’indagine del Sistema di sorveglianza nazionale “OKkio alla SALUTE“, che ha coinvolto oltre 50 mila bambini e le loro famiglie. Nello specifico, tra i bambini di 8 e 9 anni, il 28,8% risultava in sovrappeso o obeso, con le regioni del sud Italia che registrano i tassi più elevati: Campania (43,2%), Molise (37,8%) e Calabria (37,8%). In contrasto, le Province Autonome di Bolzano (15,3%) e di Trento (16,5%), insieme alla Valle d’Aosta (19,5%), mostrano percentuali significativamente più basse.
Questi dati evidenziano l’urgenza di interventi mirati e strategie preventive per affrontare un problema che continua a crescere in Italia e nel mondo, richiedendo un impegno collettivo da parte di istituzioni, famiglie e professionisti della salute.