La lettera del MUA (Movimento Universitario Autorganizzato) a Musumeci in visita all’ABA di Catania

7 aprile 2022- Redazione

Stamattina il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci è stato in visita presso la nuova sede di via Franchetti dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

Musumeci è stato accolto dalla presidente Lina Scalisi e dal direttore Gianni Latino; si è poi intrattenuto con gli studenti e i docenti, dialogando con loro nell’aula magna intitolata al fondatore dell’istituzione, Nunzio Sciavarrello.

Per l’occasione il MUA, Movimento Universitario Autorganizzato, ha letto al presidente della Regione una lettera appositamente preparata, della quale condividiamo con Voi il testo, insieme al video della sua lettura.

MUA: LA NOSTRA LETTERA AL PRESIDENTE MUSUMECI

“Oggi all’Accademia di Belle Arti di Catania è venuto il Presidente della Regione Sicilia Musumeci per inaugurare i nuovi spazi, dell’Ex Ospedale Vittorio Emanuele, assegnati all’ABACT. Abbiamo deciso di non stare in silenzio e di non permettergli una passerella elettorale leggendo una lettera che riportiamo qua sotto:

Mi chiamo Michele Ciuro, sono un rappresentante dell’Accademia di Belle Arti di Catania e membro del MUA, Movimento Universitario Autorganizzato.
La felicità che oggi proviamo per l’assegnazione dei locali del Vittorio Emanuele alla nostra Accademia non è indifferente, degli spazi aggiuntivi date le condizioni attuali possono solo essere d’aiuto. Questo però non può farci dimenticare tutte le carenze e lacune che le istituzioni hanno e di cui soffrono tutti gli studenti e studentesse di ogni grado. Quelle istituzioni di cui lei, presidente, ne è rappresentante, portavoce e responsabile diretto.
La nostra Accademia oggi può tirare un respiro di sollievo, considerati gli immensi fondi spesi, dalla data della sua fondazione ad oggi per locali in affitto che potessero garantire il diritto allo studio di tutte le accademiche e gli accademici.
Non dobbiamo dimenticare però, quanto abbiamo e dovremo ancora aspettare per ciò che ci spetterebbe di diritto come le borse di studio che da anni ricevono sempre e solo aumenti irrisori escludendo sempre una parte di studenti e studentesse, le mancate ispezioni nei luoghi di studio per avere sempre contezza dei problemi strutturali, la garanzia dell’anti sismicità degli immobili, che qui in Sicilia dove abbiamo un discreto rischio sismico, sono quasi tutti non a norma, questi sono solo alcuni dei problemi che attanagliano il sistema scolastico tutto.
La reiterata indifferenza e il continuo silenzio delle istituzioni sono ciò che oggi non ci rende grati di avere questi spazi, ma anzi, ci fa capire che la possibilità c’è, manca solo la volontà. Le nostre scuole e università versano in condizioni pessime, talvolta drammatiche, come alcuni plessi della Cittadella universitaria, dove per l’alluvione sono stati completamente allagati numerosi laboratori o al Boggio Lera dov’è caduto il tetto e si è sfiorata la tragedia.
Per cui rivendichiamo la mancanza totale di un piano politico e sociale che analizzi realmente le problematiche degli studenti e studentesse e che di conseguenza sia in grado di dare soluzioni concrete e non solo promesse, invece da decenni le istituzioni tendono a marginalizzare quella che è l’arte, la cultura e l’istruzione.
Come studente, nonostante la felicità per i locali che ci saranno assegnati, non sono minimamente intenzionato a permettere una passerella politica a quelle stesse istituzioni che non hanno mai dimostrato un impegno concreto per il nostro futuro, ricoprendo solo un ruolo di facciata per poi ricevere ringraziamenti per procedure lente, in ritardo, e talvolta persino insufficienti.
Pertanto ci tengo a porgere i miei ringraziamenti alla Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Lina Scalisi, che è riuscita a portarci questi nuovi spazi per ampliare ancora di più l’offerta formativa di questa splendida Accademia.
Dunque Presidente Musumeci, i nostri diritti non siamo qui per chiederli, ma per esigerli, per un futuro migliore per noi e per tutti coloro che verranno dopo di noi e per il rispetto del diritto allo studio di tutte le studentesse e tutti gli studenti.”

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