“La Pasqua uccide” dice P. B. La Terra Borgese – “No!” rispondo “La Pasqua non uccide. È sempre l’uomo che uccide!”

14 marzo 2023 – di Monica Tomasello

Riporto integralmente una nota inviatami per email da Paolo Battaglia La Terra Borgese ed a seguire le mie personali considerazioni in merito.

Paolo Battaglia La Terra Borgese: “LA PASQUA UCCIDE, è la Festa dei piaceri che provengono dalla soddisfazione di sentimenti patologici primitivi”

Sì, secondo il Critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese “piaceri colpevoli e morbosi vedono difatti, a Pasqua, la gioia legittima di cibarsi degenerare nella compiacenza del furto della vita”

E continua…

La Pasqua è dunque oggi solo la Festa dei piaceri che provengono dalla soddisfazione di sentimenti patologici primitivi – afferma il Critico d’arte”.

È ”solo la festa dei piaceri”, sì ha scritto proprio così.

Mangiare un povero agnellino – dice Paolo Battaglia La Terra Borgesesignifica tralignare, sotto le forme morbose più bizzarre e le deformità più ripugnanti; altro che festa cristiana e culturale per rievocare in famiglia, e tra amici, la resurrezione di Gesù.

E su questo posso anche essere d’accordo con Lei dott. Borgese… ma solo su questo. Non certo su quanto subito dopo afferma.

“La Pasqua uccide, e pertanto non è e non può considerarsi evento che celebra la sconfitta del Male”.
I delitti pasquali sono le barbere gioie che soddisfano un crudele sentimento, quel sentimento il quale non misura lo spazio immenso che separa chi gode (in un modo o nell’altro) nel tormentare un povero agnello cadavere, e l’assassino che prova un’atroce voluttà nel sentire sotto la sua mano le viscere palpitanti della vittima che spira domandando pietà: è il sentimento dell’odio, che cambia l’uomo in un bruto che fa paura e ribrezzo, un uomo che sorride alla fatale sventura di una vittima colpita a morte, per piacere o per denaro”.
Lasciamo in pace le agnelle e gli agnelli. Non dimentichiamo che il segreto dell’educazione è nella personalità dell’educatore: disertiamo con fierezza e tanto amore le tavolate malefiche”.

Ed alla fine Borgese così conclude:

Esorto chiunque abbia a cuore la vita di un povero agnello a condividere il link di questo articolo con i propri contatti”.
Come disse Margherita Hack: «La carne mi ripugna, non tanto per l’odore, ma per il pensare da dove viene, quali sofferenze ha sopportato l’essere vivente, un mammifero come me, a cui apparteneva.»

E no caro Paolo… stavolta non ci siamo proprio! La Pasqua non uccide! È sempre stato l’uomo a farlo!

Gent.mo Paolo Battaglia La Terra Borgese,
ho sempre apprezzato molti dei suoi scritti che quindi ho pubblicato con piacere.

Quest’ultimo suo articolo però mi ha lasciata, per così dire, interdetta… Ovviamente non parlo per la barbara usanza di uccidere un povero agnello per il pranzo pasquale… sulla quale mi trova assolutamente d’accordo. Ma, appunto, di usanza si tratta… Ed è questa che semmai va attaccata e/o discussa, non certo la Pasqua come festa nella sua totalità!

La Pasqua è la festa in cui si celebra la Resurrezione di Cristo Gesù e la vittoria del bene sul male, sul peccato e sulla morte.

 

Dipinto di Paolo Veronese, Resurrezione di Cristo, San Francesco alla Vigna, Venezia

Sono tanti i cristiani che la celebrano con gioia e devozione senza sacrificare alcun agnello… e fra questi ci sono anch’io.
“La Pasqua uccide” dice Lei. No. La Pasqua non uccide. È sempre l’uomo che uccide! E lo fa sin dalla notte dei tempi… in mille modi, alcuni anche subdoli, a volte anche soltanto attraverso delle parole dette male… come potrebbe essere in questo caso…
Sono pronta a pubblicare qualsiasi Suo contenuto il quale voglia mettere in evidenza, al fine nobile di sdradicarla, questa barbara usanza “pasquale”,  ma mai e poi mai potrei dare spazio esclusivo ad un messaggio volto ad attaccare tout court la festa della Santa Pasqua.
E non c’entra l’essere cristiani o meno… La questione qui è innanzi tutto di rispetto
Ripeto: penso anch’io che l’usanza di uccidere un agnello per Pasqua ( ma non solo a Pasqua! ) sia assolutamente riprorevole. Se vuole si può discutere su quello… e sulla malvagità umana che riesce a macchiare ogni cosa… Ma dire che “la Pasqua uccide”… ma anche NO.
Mi si permetta poi un’ultima osservazione:
voglio sperare che lo stesso sentimento che Lei nutre verso la carne d’agnello ce l’abbia anche nei confronti di grilli, cavallette, ragni, locuste, scorpioni e qualsiasi altro povero insetto vogliano convincerci a mangiare i soliti “dotti, medici e sapienti” (per dirla alla Edoardo Bennato).  In caso contrario credo che le Sue affermazioni siano da considerarsi quanto meno incoerenti…
Distinti saluti.
(Dott.ssa Monica Tomasello)
P.S.: Buona e Santa Pasqua a tutti!

—————————-
Aggiornamento del 15 marzo 2023: la risposta di P. B. La Terra Borgese

Non si è fatta attendere la risposta del dott. Paolo Battaglia La Terra Borgese il quale così mi ha risposto oggi a mezzo email (riporto testualmente ed integralmente):

Gentilissima Dott.ssa Monica Tomasello,

coi sensi della mia stima: con preciso riferimento alle Sue note preziose a proposito dell’articolo sulla Pasqua, Le comunico di accogliere tali considerazioni con vero piacere. Le considero frutto del Suo impegno sociale e filosofico, e viva espressione della Sua sensibilità; mi ha molto colpito quel sano orgoglio cristiano-cattolico in particolare, che bene esprime la nobile determinazione di conservare e tramandare il bene nell’interesse dell’Umanità e dell’etica.

È mio fermo desiderio significare che lo scritto de quo nulla ha in comune con l’indifferenza o il capriccio; esso ha voluto piuttosto stimolare e favorire un messaggio da un lato e una reazione dall’altro, giacché sarei davvero lieto e giubilante nel mio intimo se la Chiesa cattolica ed anche le Altre prendessero pubbliche distanze da certa costumanza.

Con tali auspici auguro al Suo lavoro il successo che giustamente merita e che la Sua opera continui ad essere portatrice di cultura, di valori e di fiducia nel futuro.

paolo battaglia la terra borgese

 

Condividi: