L’attrice catanese Eliana Esposito lascia il Teatro del Canovaccio: “Voglio la piena libertà di dissentire da queste regole di nazista memoria”


03/09/2021 – L’attrice catanese Eliana Esposito  ha ufficializzato  oggi le sue dimissioni dal Teatro del Canovaccio.

Il suo spirito libero, che mal si concilia con tutte le attuali assurde limitazioni imposte ANCHE al suo amato teatro, l’hanno portata a prendere questa difficile, sofferta ma consapevole decisione.

Queste le sue parole:

Con il magone in gola ma la serenità nell’anima, in assoluto rispetto dei miei amici e compagni di un viaggio meraviglioso che terrò sempre tra le cose più care, ufficializzo le mie dimissioni dal Teatro del Canovaccio.

Voglio e vorrò sempre bene ai miei adorati “moschettieri”, nonostante la diversità di vedute, ma non ho nessuna intenzione, per questo, di tradire me stessa e la mia essenza. Restare per me avrebbe significato tacere e fare finta di niente per non mettere in difficoltà i miei amici oppure fare la rivoluzionaria sulle loro spalle, ma io mi assumo sempre le mie responsabilità, sono libera e voglio avere la piena libertà di dire quello che penso senza che gli effetti delle mie idee e delle mie azioni possano ricadere sugli altri. Sono libera e voglio esternare tutto il mio dissenso e il mio disgusto contro la discriminazione che questo governo ha messo in atto e continua a mettere in atto demonizzando e criminalizzando chi non si piega a questa dittatura vigliacca e beffarda travestita da democrazia e da finto rispetto per il prossimo. Voglio la piena libertà di dissentire da queste regole di nazista memoria che vietano ad una minoranza i propri diritti. Voglio la piena libertà di svergognare il subdolo inganno del green pass che NON È UNO STRUMENTO SANITARIO PERCHÉ NON IMPEDISCE IL CONTAGIO ma uno strumento di coercizione indiretta e di controllo diretto e assoluto dell’essere umano. Voglio la piena libertà di combattere e sabotare tutto quello che è ingiusto, ipocrita e dannoso. Non intendo calare la testa a ciò che reputo senza etica, senza anima, senza umanità. Non intendo abituarmi a questa nuova orripilante realtà che mai troverò normale. Un governo che obbliga il teatro a discriminare una parte di umanità è un governo assassino che ha ucciso l’essenza stessa del Teatro. Un teatro ridotto così non ha più niente da dire. È un teatro morto. Questo non significa che smetterò di farlo, significa solo che non lo farò “a condizione che”. Il mio TEATRO è e sarà sempre INCONDIZIONATO e INCONDIZIONABILE e non lascerà mai nessuno fuori dalla porta, neanche chi non la pensa come me.”

  Eliana Esposito

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