Maurizio Bolognetti non sarà più la voce di Radio Radicale. Notificatogli il licenziamento. Mantile: “Avete impedito a quel giornalista di parlare. Ma lui non si è piegato.”
3 agosto 2022 – di Monica Tomasello
”Egregio Sig. Bolognetti, facciamo riferimento al contratto di collaborazione indicato in oggetto per comunicarle la nostra volontà di recedere da tale accordo” … “con effetti a far data dal 30 settembre 2022.”
Sono queste le parole giunte a Maurizio Bolognetti a mezzo raccomandata lunedì 1 agosto da parte della direzione di Radio Radicale.
Per anni il giornalista Maurizio Bolognetti ha lavorato per Radio Radicale. Ma con la pandemia da Covid le cose sono cominciate a cambiare… Tante sue interviste, volte non solo a far luce sui numeri reali della pandemia, sulla sua gestione e sui vaccini, ma soprattutto a denunciare l’emergenza democratica e la pericolosa deriva autoritaria a cui stavamo e stiamo tutt’ora assistendo, non sono mai state mandate in onda… evidentemente ritenute troppo “scomode”…
Per questo Bolognetti aveva anche messo in atto una sua personale azione di protesta non violenta: prima con lo sciopero della fame e poi con il digiuno. (Vedi QUI)
Prima censurato e “imbavagliato” (⬅️ Vedi), adesso “fatto fuori” da quella stessa Radio che da sempre si era contraddistinta per essere una delle pochissime voci dell’informazione “libera”. Da dentro ma “fuori” dal Palazzo ad asserragliati nel Palazzo…
“Ecco quanto mi è costato aver difeso principi e ideali per i quali vivo.
Me l’hanno fatta pagare in maniera silenziosa.
Prima imbavagliato, poi pagato per non far niente e ora questo.
Egregio? Si, lo sono. Gli estensori di questa missiva valutateli voi.
Ho difeso per mesi il diritto di chi veniva censurato a poter essere ascoltato. Ho messo in gioco per questo tutto quello che avevo, come sempre, per onorare convinzioni e non convenienze.
La convenienza avrebbe dovuto indurmi a tacere e a far finta di niente.
Conoscere per deliberare? Quale? Dov’è il conoscere per deliberare se, per dirne una, su dieci interviste realizzate con il prof. Pietro Luigi Garavelli non una di queste in mesi di palinsesto è stata mandata in onda?
Dov’è il conoscere per deliberare se si cancellano le voci di avvocati, medici, infermieri, ecc. non mandandole in onda e destinandole all’archivio e quindi impendendo agli ascoltatori di una Radio che dice di voler onorare il diritto alla conoscenza di poterle ascoltare?
Quanto c’è di onorevole nella rimozione di azioni nonviolente e di disobbedienza civile?
A futura memoria. Valutateli voi e valutali dopo aver considerato il lavoro che ho provato a svolgere e quel che da sempre ho onorato senza pensare al mio tornaconto personale.E’ un brutto giorno, ma è un giorno che sapevo sarebbe arrivato.”
Maurizio Bolognetti
Di seguito il VIDEO di quarantacinque minuti dove Bolognetti parla di democrazia, Costituzione e diritto alla conoscenza. E spiega perchè ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza. ⤵️
Mantile: “Lui non si è piegato.”
Fra i tanti messaggi di solidarietà giuntigli da più parti anche quello dell’amico e compagno Sergio Mantile, sociologo del Comune di Pozzuoli (Na):
“Da ragazzo, pieno di appassionati ideali, provai le prime dolorose delusioni, quando mi accorsi che una gran parte dei funzionari dei partiti politici, di organizzazioni culturali e cooperativistiche, recitava semplicemente una parte – accorata, utopistica, rivoluzionaria, ecc. – ma solo per interesse personale. Generalmente, all’ombra di un grande leader integerrimo, scavando abilmente percorsi individuali, come talpe arrampicatrici.
Ho ritrovato forte quella delusione dolorosa, di fronte al licenziamento di Maurizio Bolognetti, un vero martire della democrazia e della libertà di parola.
Dove sono i Radicali ora? Che cosa fanno, ora, i Radicali? I nipotini (indegni, degenerati?) di Pannella?
Come ebbe a dire Mussolini di Gramsci: “Dobbiamo impedire a quel cervello di pensare”,voi avete impedito a quel giornalista di parlare.Ma lui non si è piegato. Lui non si è piegato“.
Sergio Mantile
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