Pfizer, 130 licenziati a Catania: “Non ci hanno nemmeno convocati, la lista degli esuberi è arrivata via Whatsapp…” – Le reazioni della politica
8 febbraio 2022 – Redazione Co.Te.L.I.
Dal 3 febbraio più di 650 dipendenti dello stabilimento catanese di Pfizer sono rimasti in attesa di sapere chi esattamente avrebbe colpito la scure dei licenziamenti annunciati dalla multinazionale americana. Soltanto nel pomeriggio del 7 febbraio, dopo un weekend di ansia, è stato trasmesso dall’azienda l’elenco dei 130 esuberi. “Ho letto il mio nome nella lista che è girata nelle chat e non riuscivo a crederci: nessuno mi aveva avvertita in questi giorni, anzi, mi era stato detto che non mi avrebbe riguardato. L’ho saputo con un messaggio whatsapp”, racconta Elisa Tomasello, che lavora qui da 5 anni e mezzo. “Vivevo a Milano, lavoravo lì. Poi ho visto l’opportunità di tornare a casa a Catania e l’ho afferrata. Prima ho avuto contrattini, poi mi hanno assunta a tempo indeterminato. Sono in un reparto di grande responsabilità, quello che si occupa del rinnovo della licenza dei farmaci, delle gare di appalto. In questi anni ho progettato una vita qui e ho rinunciato alle offerte di altre multinazionali perché ero sicura del mio lavoro qui dentro, in una grande azienda che ha prodotto il vaccino anti- Covid,ricevendo molte commesse pubbliche”.
E invece il gruppo ha deciso di tagliare: “Due reparti completamente chiusi, ne resta uno solo in piedi per la produzione del Tazocin (un antibiotico per iniezione, ndr)”, spiega Graziella Faranna, Rsu Filctem Cgil. Saranno 130 persone a vedere stralciato il contratto a tempo indeterminato, mentre per 50 interinali il contratto non verrà rinnovato a febbraio e per altri 60 da qui ad agosto. Una mannaia che oscura l’orizzonte: “La cosa peggiore è che non abbiamo prospettive”. La notizia dei licenziamenti, infatti, arriva dopo anni in cui il volume di produzione del farmaco era sempre più ridotto. Lo stabilimento di Catania fu fondato nel 1959 dall’American Cyanamid la prima azienda a produrre il vaccino contro la poliomielite, l’azienda cambiò in seguito nome in Wyeth e si fuse nel 2009 con Pfizer. La sede siciliana, tuttavia, negli anni non ha mai rinnovato la produzione, rimanendo ferma al Tazocin e ad alcuni antitumorali. Già da prima del Covid la produzione era diminuita. Fino al colpo duro di ottobre, quando “abbiamo perso il mercato più grosso, quello cinese. A quel punto abbiamo chiesto una convocazione, ma non ci hanno ricevuto“, continua Faranna. “Hanno detto con chiarezza che sono interessati alle biotecnologie e non hanno mai investito in questo sito, la prospettiva se nulla cambia è la chiusura”, allarga le braccia la sindacalista interna. L’allarme è dunque non solo per i licenziamenti ma anche per una totale dismissione del sito catanese, che si è visto dimezzare gli investimenti passando da 27 milioni circa l’anno a 13.
Nonostante le rassicurazioni del gruppo, secondo cui il sito “svolge un ruolo fondamentale“, la delegata teme che la chiusura non sia lontana: “Fanno sempre così. Smantellano pezzo dopo pezzo. Prima c’hanno succhiato il sangue, abbiamo lavorato in qualsiasi condizione, senza livelli e inquadramenti corretti, sfruttando la debolezza di un territorio depresso, in cui le possibilità di fare altro sono scarsissime, per arrivare a questo esito”. Tomasello racconta per esempio di aver “lavorato molto spesso oltre l’orario, senza essere retribuita per lo straordinario. Per senso di appartenenza e del dovere lo si fa senza problemi”. Ora l’investimento della multinazionale nello stabilimento di Catania viene dimezzato, e a produrre il nuovo farmaco anticovid sarà quello di Ascoli. “Nel frattempo non convocano le parti, non rispondono alle proposte di prepensionamento: con noi non dialogano”, lamenta Gerri Magno, segretario generale Filctem Cgil. Così, insieme alle altre sindacalisti – Carmelo Giuffrida, segretario generale Ugl chimici, Giuseppe Mirabella, Rsu Ugl chimici,Marco Puliafito, Rsu Ulitec e Alfio Avellino, segretario generale UilTec – hanno proclamato il blocco straordinario, lo stato di agitazione e hanno indetto lo sciopero per il 4 marzo.
Le reazioni della politica
“Evidentemente i miliardi di euro incassati durante la pandemia non sono abbastanza”, ha sottolineato il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che ha presentato un’interrogazione parlamentare. “È l’ennesimo colpo al cuore industriale del nostro Paese, dimenticato dalla politica e da tempo alla deriva. Un impoverimento che colpisce direttamente famiglie e cittadini. Non è una novità perché sappiamo bene come funziona: privatizzare i profitti e socializzare le perdite. Ma è qui che dovrebbe intervenire lo Stato, il pubblico”.
“Chiediamo immediatamente che l’azienda cancelli l’ipotesi di licenziare, così come chiediamo a gran voce l’intervento del Mise e dei governi nazionale e regionale per definire la vertenza, aggiunge il segretario del Pd provinciale catanese, Angelo Villari.
“La Regione batta un colpo e difenda il futuro di centinaia di famiglie”, invoca poi la consigliera regionale del M5s, Jose Marano. “Gli interessi delle multinazionali non possono umiliare il territorio e qui la politica regionale deve dare un colpo di reni. Già lo scorso ottobre avevo preso parte al sit in di protesta dei sindacati e avevo chiesto risposte a Musumeci che sono state inesistenti. Adesso davanti a questo disastroso quadro il presidente della Regione, invece di flirtare con i partiti del centrodestra pietendo una ricandidatura, vuole esercitare il suo ruolo e convocare un tavolo con azienda e parti sociali? In un periodo così florido per Pfizer appare profondamente ingiusto pianificare un futuro lacrime e sangue per uno stabilimento, come quello catanese, affidabile, produttivo e con alte professionalità”. ((Fonte: Manuela Modica, IlFattoQuotidiano.it) –
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– Anche dal neo-nato MSA (Movimento Siciliano d’Azione) fanno sapere di essere pronti a battersi a fianco dei lavoratori Pfizer per la difesa del diritto al lavoro. “Pfizer aumenta il fatturato del 45% ma taglia 130 lavoratori a Catania! É intollerabile una tale mancanza di sensibilità, proprio mentre, “grazie” al SarsCov2, il colosso farmaceutico sta riempiendo ad oltranza le proprie casse… M.S.A., pertanto, si schiera senza riserva alcuna dalla parte dei lavoratori Pfizer ed è pronto a combattere al loro fianco!”
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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]