
Michel Platini e l’ex presidente della FIFA, Sepp Blatter, hanno ottenuto un’assoluzione in appello dai tribunali svizzeri riguardo al caso di frode che nel 2015 ha compromesso le aspirazioni del francese di diventare il leader del calcio mondiale. Il 15 marzo 2025, la Corte d’appello straordinaria del Tribunale penale federale, riunitasi a Muttenz, ha respinto le richieste della Procura che, all’inizio di marzo, aveva chiesto 20 mesi di detenzione con sospensione condizionale per entrambi gli imputati.
Dettagli dell’udienza
L’udienza ha visto Platini, 69 anni, e Blatter, 89 anni, nuovamente di fronte ai giudici, accusati di aver “ottenuto illegalmente, a danno della FIFA, una somma di 2 milioni di franchi svizzeri (circa 1,8 milioni di euro), a favore di Michel Platini“. La Corte, come già avvenuto nel primo grado, ha confermato l’assenza di prove sufficienti per accogliere le richieste di condanna. Nonostante ciò, rimane la possibilità di presentare un ricorso definitivo in cassazione presso il Tribunale federale svizzero, ma solo per motivi giuridici limitati.
Ruolo di Platini e Blatter
Nel corso del procedimento, è emerso che sia l’accusa che la difesa concordano su un aspetto fondamentale: Platini ha ricoperto il ruolo di consulente per Blatter dal 1998 al 2002, durante il primo mandato di quest’ultimo come presidente della FIFA. I due avevano firmato un contratto nel 1999, stabilendo una remunerazione annuale di 300.000 franchi svizzeri, interamente pagata dalla FIFA. Tuttavia, nel gennaio 2011, Platini, già presidente dell’UEFA dal 2007 al 2015, ha presentato una richiesta di risarcimento di 2 milioni di franchi svizzeri, che l’accusa ha definito una “fattura falsa”. Entrambi gli imputati sostengono di aver concordato un salario annuo di un milione di franchi svizzeri, tramite un “gentlemen’s agreement” non ufficiale e privo di testimoni, e che le finanze della FIFA non permettessero il pagamento immediato.
Dichiarazioni post assoluzione
Dopo l’assoluzione, Michel Platini ha rilasciato dichiarazioni a BFM TV, affermando che “la persecuzione della FIFA e di alcuni procuratori svizzeri degli ultimi dieci anni è completamente finita”. Ha aggiunto che la sua storia è semplice: gli è stato impedito di diventare presidente della FIFA. “Il mio onore è tornato”, ha dichiarato Platini, sottolineando di essere ora “troppo vecchio per nuove responsabilità ”. L’ex calciatore ha ribadito che nessuno in Francia credeva nella sua colpevolezza, affermando di essere stato vittima di un complotto per ostacolarne la carriera. Ha concluso affermando che i suoi avversari erano più interessati a farlo fuori dal gioco che ai 2 milioni di franchi.