Paolo Pulici, leggenda del calcio italiano degli anni ’70 e ’80, ha espresso il suo disappunto riguardo alla situazione attuale degli attaccanti nel campionato italiano. Durante una cerimonia tenutasi a Montecatini il 15 gennaio 2025, in occasione del conferimento del Premio Maestrelli alla carriera, il noto “Puliciclone” ha sollevato interrogativi sulle scelte delle società calcistiche riguardo ai giocatori stranieri.
Pulici ha sottolineato come la maggior parte delle squadre italiane stia privilegiando i calciatori stranieri, affermando che “evidentemente costano meno”. Ha messo in discussione la selezione di giocatori come Retegui e Kean nella Nazionale, chiedendosi perché si debba dare spazio a chi ha legami italiani solo attraverso i bisnonni. “Negli anni passati, se non eri italiano non avevi chance”, ha dichiarato, lamentando il fatto che i tifosi non sembrano più comprendere il valore di assistere a una partita allo stadio.
Riflettendo sulla sua squadra del cuore, il Torino, Pulici ha evidenziato la scarsità di italiani nella rosa attuale. Ha citato i nomi di Casadei e Ricci, ma ha espresso preoccupazione per il numero esiguo di calciatori nostrani. Riguardo alla gestione della società, ha commentato la situazione di vendita in cui versa il club, affermando che senza l’intervento diretto di Urbano Cairo, le prospettive non sembrano rosee. “Oggi il Torino si trova a metà classifica, sempre in bilico tra la salvezza e la lotta per non retrocedere”, ha aggiunto.
Pulici ha anche messo in dubbio l’effettivo guadagno economico delle scelte attuali, sottolineando che i tifosi si interrogano su quanti fondi siano necessari per raggiungere traguardi significativi. “Non credo nell’Europa, ma forse sono io a vedere male”, ha concluso l’ex attaccante granata, lasciando trasparire una certa amarezza per il futuro della sua squadra e del calcio italiano in generale.