
È scoppiata una vivace polemica in Francia a seguito degli insulti e dei cori offensivi rivolti dai tifosi del Paris Saint-Germain al centrocampista dell’Olympique Marsiglia, Adrien Rabiot, durante il match disputato il 2 marzo 2025 al Parco dei Principi. La partita, che ha visto trionfare i parigini con un punteggio di 3-1, ha riacceso le tensioni tra i due club storicamente rivali. Rabiot, che nel 2019 aveva lasciato il PSG in circostanze controverse per trasferirsi alla Juventus, ha reagito alle offese subite, ricevendo il sostegno di figure di spicco come il presidente della Federcalcio francese, Philippe, e il sindaco di Marsiglia, Benoît Payan. Anche l’Olympique Marsiglia ha annunciato che si unirà alla denuncia presentata dalla famiglia del giocatore.
Insulti e reazioni durante l’incontro
Durante l’incontro, Rabiot è stato bersagliato da fischi e cori denigratori, mentre alcuni striscioni offensivi miravano a colpire la madre, che lo gestisce professionalmente, e il padre, scomparso nel 2019 a causa di un ictus. Il nazionale francese ha risposto con veemenza attraverso un post su Instagram, esprimendo la propria indignazione per gli attacchi personali. “Insultare una madre e un padre defunto… Tutto si paga, un giorno. Non ti fa meritare il paradiso. Credimi”, ha scritto Rabiot, aggiungendo una critica al presidente del PSG, Nasser Al-Khelaifi: “Nasser, puoi avere tutti i soldi del mondo e anche di più, ma non puoi comprare la classe”.
Denuncia e necessità di rispetto nel calcio
La madre di Rabiot, Veronique, ha confermato la decisione di procedere con la denuncia per le offese ricevute. Questo episodio mette in luce non solo le rivalità tra le due squadre, ma anche la necessità di affrontare il tema del rispetto e della dignità nel mondo del calcio. La questione solleva interrogativi su come le istituzioni sportive e i club stessi possano intervenire per prevenire simili comportamenti in futuro, garantendo un ambiente di gioco più sano e rispettoso per tutti i protagonisti.