Raffaele Curi, direttore creativo di Alda Fendi Esperimenti, ha recentemente lanciato una provocazione che invita a riflettere sul futuro del mondo dello spettacolo e dell’arte, in un contesto segnato dall’emergere dell’intelligenza artificiale e dai profondi cambiamenti politici ed economici. La sua affermazione, “La mente intuitiva è un dono sacro. La mente razionale è un fedele servo”, pone interrogativi sul valore dell’arte in un’epoca in cui la tecnologia sembra dominare. La mostra-installazione dal titolo “Is it sundown”, sarà aperta dal 26 febbraio al 15 ottobre 2025 presso Palazzo Rhinoceros, una sede prestigiosa della Fondazione situata nel centro di Roma, vicino al Circo Massimo e alla Bocca della Verità.
Curi si interroga sull’impatto delle nuove tecnologie e sull’attuale panorama politico, citando la nuova America di Donald Trump e il declino del tradizionale mondo dello spettacolo. Si chiede se questi fattori rappresentino la fine di un’epoca d’oro oppure se possano dar vita a un nuovo periodo ricco di colore e entusiasmo. La sua analisi si estende a un cambiamento più profondo che coinvolge l’intera società, ispirato dal divano “Tramonto a New York” di Gaetano Pesce, realizzato nel 1980. L’opera simboleggia un sole che si spegne tra i grattacieli, evocando un futuro incerto per l’umanità, in cui si pone il dilemma di rimanere fedeli alla propria umanità o abbracciare le caratteristiche della tecnologia.
Alda Fendi, cofondatrice della mostra, esprime la sua speranza che il presente non sia segnato da una disfatta, ma piuttosto da una rinascita artistica. Sottolinea l’importanza della creatività degli artisti, che possono illuminare il cammino verso una nuova era attraverso la loro originale espressione. La mostra si presenta come un caleidoscopio di citazioni e riferimenti culturali, che spaziano dal film “La caduta dell’impero romano” di Anthony Mann alle visioni surreali di David Lynch, il quale appare in sagome che evocano il suo stile cinematografico.
I colori predominanti della mostra, il giallo e il viola, riflettono la tensione tra la gioia di vivere e la paura dell’ignoto. Curi osserva che, guardando a Hollywood, il cinema sembra ora dominato da serie televisive e da ispirazioni sempre più deboli. Le storie che giungono dagli Stati Uniti sono spesso popolate da mostri e spettacolarizzazioni, trascurando racconti sociali e drammi personali. Anche il cinema europeo, e in particolare quello italiano, si trova in una fase di confusione. Curi propone una reinvenzione della società, suggerendo che l’intelligenza artificiale potrebbe guidarci verso nuove modalità di esistenza, sia nel mondo dello spettacolo che nella vita quotidiana.