
Rigivan Ganeshamoorthy, atleta paralimpico di punta, ha conquistato l’oro alle Paralimpiadi di Parigi, ma il discobolo originario di Dragona, un quartiere di Roma, guarda al futuro con una determinazione rinnovata. Nonostante il trionfo, Ganeshamoorthy è già proiettato verso nuove sfide agonistiche e una stagione di lavoro che si preannuncia intensa.
Il 2025 segna un nuovo inizio per Ganeshamoorthy, che ha dichiarato: “Le Olimpiadi sono state un sogno, ma ora sono passate. Le sento come una batteria nuova, che mi ha dato la carica per andare avanti”. Il suo sguardo è rivolto verso i Mondiali di atletica leggera paralimpica, in programma a settembre a Nuova Delhi, dove avrà l’opportunità di brillare nuovamente.
Preparazione e allenamenti a dragona
Attualmente, Rigivan ha ripreso gli allenamenti nella campagna romana, dove si sente a suo agio. “Sto riprendendo ora gli allenamenti, per adesso faccio soprattutto preparazione fisica“, ha spiegato in una conversazione con l’ANSA. Ha anche migliorato il campo vicino a casa, dove ha trovato un ambiente ideale per lavorare. “Sembra strano, ma per me è comodo, vicino e ha gli spazi giusti. Abbiamo sistemato meglio alcuni elementi, non ho bisogno di impianti regolari, anche perché a stare troppo nella ‘gabbia’ mi sento in prigione. Qui sto in mezzo alla natura“, ha aggiunto Ganeshamoorthy.
Il suo allenatore, attualmente a Torino, lo supporta a distanza, mentre lui ha già in mente come proseguire la preparazione. Il primo appuntamento in calendario sono i campionati italiani di lanci, previsti tra meno di un mese ad Ancona. “Mi hanno detto che non sono tenuto a partecipare, ma a me fa piacere non tanto per la gara in sé quanto per la compagnia“, ha affermato l’atleta. Per Ganeshamoorthy, il momento di convivialità con gli altri atleti è fondamentale, più della semplice competizione.
Ambizioni e sfide future
La ricerca del miglioramento personale è un motore che spinge Rigivan a dare il massimo. “Anche quando facevo scherma volevo sempre affrontare avversari di categoria superiore”, ha raccontato. Sebbene sia consapevole delle difficoltà , è ansioso di scoprire in quale categoria sarà inserito per le prossime competizioni. “A Parigi ho gareggiato nella F52, ma vorrei passare alla F53, anche se so che troverei rivali più forti”, ha spiegato, evidenziando la sua voglia di affrontare nuove sfide.
Il Grand Prix, previsto per maggio a Jesolo o a Grosseto, rappresenta un’importante opportunità per le qualificazioni ai Mondiali e per il ranking in vista delle Paralimpiadi di Los Angeles del 2028. Nonostante i suoi impegni pubblici siano diminuiti, Ganeshamoorthy rimane attivo e un manager si occupa di gestire le numerose richieste che riceve. “Mi arrivano mail di continuo – ha confessato – se rispondo a una, ne trovo subito un’altra dozzina”.
Una vita semplice e autentica
Rigivan ha scelto di mantenere un profilo basso sui social media, affermando di non comprendere come si possa confondere la vita reale con quella virtuale. “A me piace stare con i piedi per terra e anche tutto quello che è successo non mi ha cambiato”, ha dichiarato. Le parole del suo padre spirituale, che lo ha elogiato per il suo carattere forte e semplice, hanno avuto un impatto significativo su di lui. “Sei rimasto lo stesso, hai un carattere forte e semplice. Nessun complimento avrebbe potuto farmi più felice”, ha concluso Ganeshamoorthy, riflettendo sulla sua esperienza e sul suo percorso personale.