
Il processo d’appello a Michel Platini e all’ex presidente della FIFA, Sepp Blatter, si è concluso oggi, 15 gennaio 2025, a Muttenz, in Svizzera. Entrambi gli imputati erano già stati assolti nel primo grado riguardante i pagamenti sospetti che hanno portato alla loro esclusione dal calcio internazionale. Durante l’udienza, Platini ha dichiarato di aver scelto di non preparare un messaggio finale, esprimendo la sua frustrazione, mentre Blatter ha descritto la sua situazione come quella di un “brutto film”.
Dettagli sul processo d’appello
La Corte d’appello straordinaria del Tribunale penale federale di Muttenz si riunirà nuovamente il 25 marzo 2025 per decidere le sorti del 69enne francese e dell’88enne svizzero, entrambi accusati di frodi e a rischio di cinque anni di carcere. Il procuratore Thomas Hildbrand ha richiesto una pena detentiva di 20 mesi con la condizionale, sostenendo che i due avrebbero frodato la FIFA per un importo di due milioni di franchi svizzeri (circa 1,8 milioni di euro) nel 2011, utilizzando un “credito inesistente” presentato da Platini. L’accusa afferma che Platini, con l’assistenza di Blatter, avrebbe ingannato l’organismo calcistico presentando una “fattura falsa”, nonostante avesse già ricevuto il pagamento totale per il suo lavoro di consulente tra il 1998 e il 2002.
Le dichiarazioni degli imputati
Dall’emergere della vicenda nel 2015, gli imputati hanno sempre sostenuto di aver effettuato un pagamento tardivo del “saldo” concordato nel 1998, in un periodo in cui la FIFA non era in grado di onorare l’impegno di un milione di franchi svizzeri all’anno promesso verbalmente da Blatter.
Risultati del primo grado
Nel primo grado, i giudici avevano trovato “alquanto insolito” che un compenso di tale entità fosse stato concordato senza alcuna documentazione, testimoni o accantonamenti nei conti della FIFA. Nonostante ciò, avevano assolto Platini e Blatter, evidenziando che la frode non era stata “stabilita con un grado di probabilità che rasenta la certezza”, e affermando che la difesa dovesse beneficiare di qualsiasi dubbio.