
Approfittare della grave malattia di una bimba di soli tre mesi per diffondere allarmismo sul Covid e convincere i cittadini della necessità di vaccinare anche i più piccoli: fatto. Stavolta la stampa nostrana si è decisamente superata.
“Una bimba, udinese di soli tre mesi, positiva al Covid, è stata trasportata dal Burlo di Trieste a Roma ed è stata ricoverata al Bambino Gesù. A concludere la missione di trasporto sanitario d’urgenza a favore della piccola è stato un Falcon 900 del 31esimo Stormo dell’Aeronautica Militare». Così il 27 dicembre UdineToday e altre testate informavano i loro lettori della vicenda che vedeva come protagoniste la piccola Agata e la mamma, Simona Settembre, con lei sull’aereo che la portava a Roma.
La bimba ha una malattia congenita, ma per i giornali è Covid
Peccato che la bimba non fosse affetta da Covid-19, ma da una rarissima malattia congenita chiamata emangioma epatico, condizione per la quale si era reso necessario il trasporto con volo militare d’urgenza al Bambino Gesù. E’ stata la stessa madre della bimba a renderlo noto, inchiodando i quotidiani responsabili della bufala, pubblicando un commento sulla pagina del quotidiano:
“Vergognatevi!” – ha scritto Simona – “Mia figlia NON e’ affetta da Covid e penso che lucrare, anche solo moralmente (come hanno fatto svariate redazioni in queste ore), sull’emergenza sanitaria sia vergognoso. Ha invece una rarissima malattia congenita chiamata Emangioma Epatico, per questo motivo necessiterà delle cure dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù”.
Una figuraccia penosa
Che figuraccia, che pena. C’è qualcosa di più odioso e vile dello strumentalizzare il dolore di una bimba e dei genitori per propagandare terrorismo sanitario? Ma con il Covid ogni lasciata è persa, e ormai è possibile giustificare qualsiasi bassezza purché venga compiuta nel nome dell’emergenza sanitaria. La mamma della bimba fa poi sapere su Instagram, che dopo l’intervento Agata «è stabile», cosa che dovrebbe rallegrare tutti; tranne, forse, coloro che non vedevano l’ora di sciacallare sulla vita di un neonato.
Simona, conclude, lodando “la tempestività dei soccorsi e l’efficienza dei sanitari, almeno in casi eccezionali come questo.”
“Il Servizio Sanitario Italiano” – ha detto – “smette di essere quello delle snervanti attese agli sportelli dei CUP e mostra il suo rovescio buono, quello dell’immediatezza”.
Peccato che in questo periodo accada raramente…