VACCINAZIONI, EVENTI AVVERSI E RAPPORTO RISCHIO – BENEFICI , I CONTI NON TORNANO.

Sono 20.595 i morti, e 1,9 milioni le reazioni avverse (50% gravi) segnalati nel database dell’UE delle reazioni avverse per vaccini COVID. Il database dell’Unione europea delle segnalazioni di sospette reazioni ai farmaci è Eudra Vigilance. Esso riporta 20.595 decessi e 1.960.607 reazioni avverse, a seguito delle iniezioni di COVID-19.
Questo database gestito da Eudra Vigilance è solo per i paesi europei che fanno parte dell’Unione Europea (UE), che comprende 27 paesi. Il numero totale di paesi in Europa è molto più alto, quasi il doppio, circa 50. (Ci sono alcune differenze di opinione su quali paesi sono tecnicamente parte dell’Europa).
Quindi, per quanto questi numeri siano alti, non riflettono tutta l’Europa. Il numero effettivo in Europa di morti o di reazioni avverse a causa di vaccinazioni sarebbe molto più alto di quello che stiamo segnalando qui.
Il database EudraVigilance riporta che fino al 31 luglio 2021 ci sono stati 20.595 decessi e 1.960.607 reazioni avverse segnalate a seguito di iniezioni di quattro iniezioni sperimentali di COVID-19:
Sul totale degli infortuni registrati, la metà (968.870) sono lesioni gravi. Le informazioni sul sospetto effetto indesiderato sono fornite con serietà: può essere classificato come “grave” se corrisponde a un evento medico che provoca la morte, è pericoloso per la vita, richiede il ricovero ospedaliero, determina un’altra condizione clinicamente importante o il prolungamento dell’ospedalizzazione esistente, provoca disabilità o incapacità persistente o significativa.
Gli abitanti in Europa sono circa 746.000.000 ed ammettendo che al 31 luglio 2021 il 50% della popolazione abbia terminato il ciclo vaccinale arriviamo a 323.000.000 di “inoculati” . Il calcolo percentuale sulle reazioni avverse ( 323.000.000. : 100= 1.960.607 : X) è pari a 0,60 % . Ciò a significare che quasi una persona inoculata su cento rischia un evento grave per reazione avversa. Se poniamo il fatto che con il distanziamento sociale e l’uso di comun i D.P.I. Il rischio che una persona si infetti da COVID è quasi inesistente , possiamo affermare che nell’inoculazione di vaccini vi sono più rischi che benefici. A ciò dobbiamo aggiungere che , con la campagna vaccinale per i più giovani innestata dal Governo Italiano, il rischio “0” per essi di avere un evento grave da patologia COVID si trasformerebbe – almeno – in un giovane su 100 colpito da un evento grave da reazione avversa per vaccinazione.
La domanda è “qui prodest?” , ovvero a chi giova tutto ciò?….
Il Governo sta cercando di mascherare il fallimento della Medicina Territoriale ( ampiamente distrutta nell’ultimo decennio) che ha cagionato 100.000 morti per mancata assistenza, diagnosi e cura dei pazienti affetti da COVID che sono stati abbandonati al proprio domicilio con il beneplacito dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) che consigliava “vigile attesa e tachipirina”. Ed è proprio con questo consiglio che abbiamo fatto il più alto numero di morti ……Gli effetti tossici del paracetamolo sono ampiamente noti da decenni, e gli ultimi studi risalgono ad una pubblicazione del 2010 da parte del New Zeland Ashsma and Allergy color Study Group a cura del dott. Wickens e Colleghi sulla rivista “Clinical & Experimental Allergy” . Quello che spiegano, in sintesi, è che il paracetamolo (quindi la tachipirina) è un potente farmaco ossidante e consuma le scorte del nostro più potente antiossidante: il GLUTATIONE. E quando questo scarseggia, il paracetamolo svolge la sua azione epatotossica.“L’effetto epatotossico è esplicato da un metabolita del paracetamolo (l’N-acetil-p-benzochinone), che viene neutralizzato da un sistema epatico glutatione-dipendente. Dopo che le scorte intraepatocitarie di glutatione si sono esaurite il metabolita si lega con le proteine del citosol epatocitario ( dopo circa dieci ore dall’assunzione) e svolge al sua azione epatotossica”.( L’Annuario dei Farmaci , dott. Roberto Gava).La carenza di cisteina e di glutatione sono il sintomo guida dell’immunodeficienza cellulare, che aprono la strada a patologie di importanza sistemica. Quindi vigile attesa e tachipirina sono causa di abbassamento dei livelli di immunocompetenza dell’organismo e favoriscono l’aggravarsi della virosi. Se a ciò aggiungiamo che nelle prime fasi della infezione ed ai primi sintomi sono stati consigliati anche cortisonici , invece di attendere, le condizioni di immunocompromissione dell’individuo colto da COVID sono peggiorate ed il COVID ha avuto via facile per attaccare l’organismo, anche perchè il cortisone è un immunosoppressore ed è possibile che alteri la risposta immune dell’organismo, con conseguente rischio di eventi infettivi, virali o microbici o di aggravamento dei sintomi.
Sempre più inutile, quindi, effettuare vaccinazioni di massa su cui molti virologi importanti dicono che cagioni varianti. Se proteggere si voleva, si dovevano vaccinare esclusivamente i soggetti fragili e non tutti. facendo così ai morti per mancata assistenza, diagnosi e cura si aggiungono i morti e gli eventi avversi per vaccinazione.
(FEDERAZIONE ITALIANA SINDACATI INTERCATEGORIALI)