“Vogliamo Daouda, vivo o morto” – A Ragusa, ieri, combattivo corteo.

23 luglio 2022 – Redazione

È scomparso lo scorso 2 luglio da Acate, in provincia di Ragusa, l’operaio di origini ivoriane Daouda Diane. La famiglia non crede a un allontanamento volontario e chiede che venga fatta luce sull’accaduto. (Fonte notizia: vedi QUI)

Poco dopo aver inviato un video per denunciare le gravi condizioni di lavoro che lui stesso subiva all’interno di un cementificio di Acate, Daouda è stato, infatti, ‘inghiottito dal nulla’. Gli stessi padroni del cementificio sostengono che Daouda per loro è un perfetto sconosciuto.

Daouda è sparito” ed è sempre più pesante il timore che possa essere morto all’interno del cementificio in cui lavorava in nero. È questa la tragica consapevolezza che ha accompagnato il corteo svoltosi ieri a Ragusa.
Vogliamo Daouda, vivo o morto“, hanno scandito senza sosta i manifestanti.

Alla manifestazione, indetta da USB Ragusa, hanno partecipato – in testa al corteo – tantissimi lavoratori migranti, fra cui gli amici di Daouda; presenti numerosi dirigenti nazionali USB e delegazioni USB di Palermo e Catania; presenti rappresentanti di Rifondazione Comunista Catania e Siracusa, di Potere al Popolo Catania,​ del Fronte Gioventù Comunista, dei Cobas Catania, della Cub Ragusa , del PCL, di Sicilia Libertaria; presente anche la deputata di ManifestA Simona Suriano.

Il corteo ha raggiunto la prefettura dove una delegazione è stata ricevuta dalla viceprefetta, mentre all’esterno si susseguivano senza sosta interventi al microfono,​ slogan e canti. Molti degli interventi hanno evidenziato il filo rosso che unisce Acate con Piacenza, la scomparsa di Daouda con gli arresti dei sindacalisti Si Cobas e USB: sfruttamento e repressione.

Dall’incontro in prefettura la conferma che la Procura della repubblica iblea ha avviato ufficialmente, ma in​ evidente ritardo, un’inchiesta sulla scomparsa di Daouda.

Nel video seguente l’intervento di Orazio Vasta, delegato Federazione Del Sociale USB Catania ⤵️

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